Gentoo Archives: gentoo-commits

From: "Sven Vermeulen (swift)" <swift@g.o>
To: gentoo-commits@l.g.o
Subject: [gentoo-commits] gentoo commit in xml/htdocs/doc/it: udev-guide.xml
Date: Sun, 26 Feb 2012 15:07:36
Message-Id: 20120226150706.EB3FD2004B@flycatcher.gentoo.org
1 swift 12/02/26 15:07:06
2
3 Modified: udev-guide.xml
4 Log:
5 Various IT translation updates (bug #405905)
6
7 Revision Changes Path
8 1.34 xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml
9
10 file : http://sources.gentoo.org/viewvc.cgi/gentoo/xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml?rev=1.34&view=markup
11 plain: http://sources.gentoo.org/viewvc.cgi/gentoo/xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml?rev=1.34&content-type=text/plain
12 diff : http://sources.gentoo.org/viewvc.cgi/gentoo/xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml?r1=1.33&r2=1.34
13
14 Index: udev-guide.xml
15 ===================================================================
16 RCS file: /var/cvsroot/gentoo/xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml,v
17 retrieving revision 1.33
18 retrieving revision 1.34
19 diff -u -r1.33 -r1.34
20 --- udev-guide.xml 25 Jan 2011 19:15:24 -0000 1.33
21 +++ udev-guide.xml 26 Feb 2012 15:07:06 -0000 1.34
22 @@ -1,6 +1,6 @@
23 <?xml version='1.0' encoding="UTF-8"?>
24 <!DOCTYPE guide SYSTEM "/dtd/guide.dtd">
25 -<!-- $Header: /var/cvsroot/gentoo/xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml,v 1.33 2011/01/25 19:15:24 scen Exp $ -->
26 +<!-- $Header: /var/cvsroot/gentoo/xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml,v 1.34 2012/02/26 15:07:06 swift Exp $ -->
27
28 <guide lang="it">
29 <title>Guida a udev su Gentoo</title>
30 @@ -26,8 +26,8 @@
31 <!-- See http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5 -->
32 <license/>
33
34 -<version>7</version>
35 -<date>2010-12-26</date>
36 +<version>10</version>
37 +<date>2011-12-26</date>
38
39 <chapter>
40 <title>Cos'è udev?</title>
41 @@ -39,17 +39,18 @@
42 Quando gli utenti linux parlano del proprio hardware in presenza di persone che
43 pensano linux sia una sorta di strano virus od una nuova marca di caffè,
44 l'utilizzo di termini come "slash dev slash foo" vengono accolti con strani
45 -sguardi. Ma alcuni fortunati utenti (che probabilmente includono anche chi sta
46 -leggendo) utilizzano <path>/dev/hda1</path> per indicare velocemente il proprio
47 -HD master sul primo controller IDE...giusto?
48 +sguardi. Ma per alcuni fortunati utenti (che includono anche chi sta
49 +leggendo) utilizzare <path>/dev/sda1</path> è semplicemente un modo veloce di
50 +spiegare che si sta parlando del primo canale SATA, prima partizione... giusto?
51 </p>
52
53 <p>
54 Tutti sanno cosa sia un file di periferica. Qualcuno sa anche perché questi
55 file hanno diversi numeri quando si da un'occhiata più approfondita in
56 <path>/dev</path> con un <c>ls -l</c>. Ma quello che si dà per scontato è che
57 -quando ci si riferisce al primo HD sul primo controller IDE si parla di
58 -<path>/dev/hda</path>.
59 +quando ci si riferisce al primo HD SATA si parla di <path>/dev/hda</path>.
60 +Potrebbe anche non essere visto in questo modo, ma questo è un difetto di
61 +struttura.
62 </p>
63
64 <p>
65 @@ -74,110 +75,14 @@
66 </ul>
67
68 <p>
69 -Per fornire queste caratteristiche, udev è sviluppato in tre diversi progetti:
70 -<e>namedev</e>, <e>libsysfs</e> e, ovviamente, <e>udev</e>.
71 -</p>
72 -
73 -</body>
74 -</section>
75 -<section>
76 -<title>namedev</title>
77 -<body>
78 -
79 -<p>
80 -namedev consente di definire i nomi delle periferiche indipendentemente dal
81 -programma udev. Questo permette di avere uno modello di assegnazione dei nomi
82 -molto flessibile ed uno schema dei nomi sviluppato da diverse entità. Questo
83 -sistema per assegnare i nomi ai dispositivi offre un'interfaccia standard con
84 -cui udev può interfacciarsi
85 -</p>
86 -
87 -<p>
88 -Attualmente namedev fornisce un solo modello per l'assegnazione dei nomi ai
89 -dispositivi, fornito da LANANA, modello attualmente usato dalla maggior parte
90 -dei sistemi Linux e quindi piuttosto indicato per la maggior parte degli utenti
91 -Linux.
92 -</p>
93 -
94 -<p>
95 -namedev usa un procedimento suddiviso in cinque passi per assegnare un nome a
96 -una data periferica. Se si trova un nome per la periferica durante uno di
97 -questi passi, viene usato questo nome e la procedura si interrompe. I cinque
98 -passi, nell'ordine, sono:
99 -</p>
100 -
101 -<ul>
102 - <li>etichetta o numero seriale</li>
103 - <li>numero della periferica sul bus</li>
104 - <li>topologia del bus</li>
105 - <li>nome assegnato staticamente</li>
106 - <li>nome fornito dal kernel</li>
107 -</ul>
108 -
109 -<p>
110 -Il primo passaggio (<e>etichetta o numero seriale</e>) controlla se la
111 -periferica ha un identificatore univoco. Per esempio i dispositivi USB hanno
112 -un numero seriale unico; le periferiche SCSI hanno un UUID unico. Se nel file
113 -di configurazione in uso esiste una regola che assegna il nome al dispositivo
114 -in base a questo identificatore, namedev applica la regola e assegna il nome
115 -alla periferica.
116 -</p>
117 -
118 -<p>
119 -Successivamente (<e>numero della periferica sul bus</e>) viene controllato il
120 -numero con cui il dispositivo viene identificato sul bus . Per esempio i numeri
121 -assegnati ai dispositivi sul bus PCI cambiano di rado durante il ciclo di vita
122 -di un sistema, per cui questo si può considerare un buon metodo per assegnare
123 -un nome a una periferica PCI (non-hot-swappable).
124 -</p>
125 -
126 -<p>
127 -Si può assegnare un nome a un dispositivo anche sulla base di come questo è
128 -fisicamente collegato al bus (<e>topologia del bus</e>), anche questo è un
129 -metodo abbastanza valido per identificare univocamente una periferica, almeno
130 -fino a quando non viene variata la disposizione fisica dei dispositivi
131 -all'interno del sistema.
132 -</p>
133 -
134 -<p>
135 -È possibile definire una regola che sostituisca staticamente (<e>nome
136 -assegnato staticamente</e>), al nome fornito dal kernel, una stringa
137 -arbitraria.
138 -</p>
139 -
140 -<p>
141 -Se non esistono regole per assegnare un nome a un dispositivo, il comportamento
142 -predefinito di udev è di assegnare alla periferica il nome fornito dal kernel
143 -(<e>nome fornito dal kernel</e>). Nella maggior parte dei casi questo è
144 -sufficiente visto che il nome corrisponde a quello assegnato.
145 -</p>
146 -
147 -</body>
148 -</section>
149 -<section>
150 -<title>libsysfs</title>
151 -<body>
152 -
153 -<p>
154 -udev interagisce con il kernel tramite il filesystem sysfs. Il progetto
155 -libsysfs mette a disposizione un API per accedere alle informazione fornite
156 -dal filesystem sysfs. Questo consente di poter interrogare qualunque tipo di
157 -dispositivo hardware senza doversi preoccupare di che tipo di hardware si
158 -tratti.
159 -</p>
160 -
161 -</body>
162 -</section>
163 -<section>
164 -<title>udev</title>
165 -<body>
166 -
167 -<p>
168 -Ogni volta che il kernel riceve un evento nella struttura dei dispositivi,
169 -chiede ad udev di controllare. udev segue le regole contenute nella directory
170 -<path>/etc/udev/rules.d/</path>, successivamente usa le informazioni date dal
171 -kernel per eseguire le azioni necessarie nella struttura di <path>/dev</path>
172 -(creando o eliminando file di periferica).
173 +Ogni volta che avviene una modifica nella struttura delle periferiche, il
174 +kernel emette un <e>uevent</e> che viene ricevuto da udev. A questo punto
175 +udev segue le regole impostate nelle directory <path>/etc/udev/rules.d</path>
176 +e <path>/lib/udev/rules.d</path>. Basandosi sulle informazioni contenute
177 +nell'uevent trova la regola o le regole necessarie a innescare ed eseguire
178 +le azioni richieste. Queste azioni possono essere creare o cancellare file
179 +di periferiche, ma possono anche inizializzare il caricamento di un
180 +firmware particolare nella memoria del kernel.
181 </p>
182
183 </body>
184 @@ -192,9 +97,12 @@
185
186 <p>
187 udev è stato pensato per funzionare in combinazione con i kernel 2.6 (come per
188 -esempio <c>gentoo-sources</c> con il profilo di default 2007.0). Oltre ad avere
189 -installato un kernel 2.6 è necessario avere installato sul proprio sistema anche
190 -la versione più recente di <c>sys-apps/baselayout</c>.
191 +esempio <c>gentoo-sources</c> con il profilo di default 10.0). Se si sta
192 +utilizzando un kernel simile a questo non dovrebbe esserci alcun problema
193 +con l'utilizzo di udev in quanto il supporto necessario è compreso in tutte
194 +le versioni stabili di <c>sys-apps/baselayout</c>. Normalmente udev
195 +dovrebbe già essere installato nel sistema, se così non fosse è semplice
196 +installarlo:
197 </p>
198
199 <pre caption="Installare udev">
200 @@ -206,12 +114,14 @@
201 </p>
202
203 <pre caption="Opzione del kernel richieste">
204 -File systems ---&gt;
205 - [*] Inotify file change notification support
206 +General Setup ---&gt;
207 + <comment>(Make sure the following item is *not* enabled)</comment>
208 + [ ] enable deprecated sysfs features to support old userspace tools
209 +
210 +File Systems ---&gt;
211 [*] Inotify support for userspace
212 - Pseudo filesystems ---&gt;
213 - [*] /proc file system support
214 - [*] Virtual memory file system support (former shm fs)
215 + Pseudo filesystems ---&gt;
216 + [*] Virtual memory file system support (former shm fs)
217 </pre>
218
219 <p>
220 @@ -221,47 +131,6 @@
221
222 </body>
223 </section>
224 -
225 -<section>
226 -<title>Configurazione</title>
227 -<body>
228 -
229 -<p>
230 -Se si è voluto utilizzare le impostazioni specifiche per Gentoo di udev creata
231 -per semplificare la vita all'utente allora la procedura è terminata. Gentoo
232 -utilizzerà udev ma continuerà a mantenere un link statico in <path>/dev</path>
233 -in modo che non mancherà mai il nodo ad un particolare dispositivo. Gli script
234 -init di Gentoo non avvieranno più il servizio devfsd e disattiveranno devfs al
235 -boot.
236 -</p>
237 -
238 -<p>
239 -Ma se si vuole un sistema udev puro, senza modifiche, cosa che peraltro è
240 -contemplata dai suoi sviluppatori (incluso il problema dei dispositivi mancanti
241 -visto che ancora udev non li supporta), proseguire nella lettura.
242 -</p>
243 -
244 -<p>
245 -La prima cosa da fare è quella di disattivare la regola che salva la struttura
246 -dei dispositivi in un archivio tarball allo spegnimento del PC: modificare la
247 -variabile <c>RC_DEVICE_TARBALL</c> in <path>/etc/conf.d/rc</path> e impostarla a
248 -<c>no</c>:
249 -</p>
250 -
251 -<pre caption="/etc/conf.d/rc">
252 -RC_DEVICE_TARBALL="no"
253 -</pre>
254 -
255 -<p>
256 -Se si è lasciato attivo il supporto a devfs nel kernel lo si può disattivare
257 -nel file di configurazione del bootloader aggiungendo il parametro del kernel
258 -<c>gentoo=nodevfs</c>. Se invece si volesse riattivare il supporto a devfs
259 -disabilitando udev, si dovrà passare al kernel il parametro
260 -<c>gentoo=noudev</c>.
261 -</p>
262 -
263 -</body>
264 -</section>
265 </chapter>
266
267 <chapter>
268 @@ -331,20 +200,9 @@
269 <p>
270 Nel caso si usassero i driver proprietari di nVidia e il server grafico X non
271 partisse, in un sistema configurato per utilizzare solo udev, bisogna
272 -assicurarsi che:
273 +assicurarsi che il modulo <c>nvidia</c> sia presente in <path>/etc/conf.d/modules</path>.
274 </p>
275
276 -<ul>
277 - <li>
278 - il modulo <c>nvidia</c> sia elencato nel file
279 - <path>/etc/modules.autoload.d/kernel-2.6</path>
280 - </li>
281 - <li>
282 - sia installata una versione di baselayout uguale o maggiore di
283 - <c>sys-apps/baselayout-1.8.12</c>
284 - </li>
285 -</ul>
286 -
287 </body>
288 </section>
289 <section>
290 @@ -499,13 +357,14 @@
291
292 <p>
293 Successivamente, caricare i moduli nell'ordine corretto. Aggiungerli al file
294 -<path>/etc/modules.autoload.d/kernel-2.6</path> <e>nell'ordine esatto con cui si
295 +<path>/etc/conf.d/modules</path> <e>nell'ordine esatto con cui si
296 desidera vengano caricati</e>.
297 </p>
298
299 <pre caption="Caricare i moduli nell'ordine corretto">
300 -# <i>echo "budget" >> /etc/modules.autoload.d/kernel-2.6</i>
301 -# <i>echo "b2c2-flexcop-pci" >> /etc/modules.autoload.d/kernel-2.6</i>
302 +# <i>nano -w /etc/conf.d/modules</i>
303 +
304 +modules="<i>budget b2c2-flexcop-pci</i>"
305 </pre>
306
307 </body>
308 @@ -515,14 +374,6 @@
309 <body>
310
311 <p>
312 -Se il file corrispondente ad una periferica non viene creato quando si carica
313 -il modulo relativo tramite il file
314 -<path>/etc/modules.autoload.d/kernel-2.6</path>, ma compare caricando
315 -manualmente il modulo tramite modprobe, provare ad installare
316 -<c>sys-apps/baselayout-1.8.12</c>, o una versione più recente.
317 -</p>
318 -
319 -<p>
320 Il supporto per i dispositivi framebuffer (<path>/dev/fb/*</path>) è stato
321 introdotto a partire dalla versione 2.6.6-rc2 del kernel.
322 </p>